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Come funzionano i finanziamenti pubblici alle imprese

Parlando di finanziamenti pubblici si intendono degli aiuti che lo stato concedere tramite Invitalia, il MISE o le Regioni ad uno specifico progetto, a fronte di una domanda dell’impresa, della sua approvazione e della successiva rendicontazione delle spese sostenute.

Rappresentano un’opportunità concreta con cui finanziare un lungo elenco di attività che diano slancio all’azienda e al lavoro.

La stima nella ripartizione delle risorse del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) dell’Italia approvato recentemente da Bruxelles prevede il 18.7% della dotazione complessiva del Piano a favore di incentivi e crediti di imposta alle imprese.

È la seconda voce di spesa in assoluto dopo il 32,6% di investimenti in lavori di costruzione e opere di edilizia civile. Inoltre, più di 20 miliardi di Euro è destinato alla riduzione di contributi datoriali a favore delle imprese. Al momento le priorità si concentrano sulle possibilità di finanziare progetti concreti legati all’internazionalizzazione, all’efficienza, all’innovazione, alla creazione di posti di lavoro, alla formazione.

Aiuti e contributi statali

Gli aiuti statali alle imprese rappresentano dunque una potente risorsa finanziaria raggiungibile, sfruttabile e conveniente. Sono spesso circondati da immeritato pregiudizio sull’accessibilità da parte di imprenditori e manager, ma costituiscono opportunità concrete da esplorare, magari con una consulenza aziendale personalizzata.

I contributi di progetto si possono classificare in contributi a fondo perduto – che non devono essere restituiti – e finanziamenti a tasso agevolato che, invece, l’impresa deve ritornare all’ente emittente nel giro di alcuni anni, beneficiando però in tempi brevi degli importi per effettuare gli investimenti e tassi di interesse prossimi allo zero.

I contributi a fondo perduto vengono di norma erogati dopo che l’impresa ha sostenuto le spese oggetto del bando e non coprono mai la loro totalità, i finanziamenti a tasso agevolato vengono invece anticipati a inizio progetto da un istituto finanziario accreditato.

I bandi progettuali sono gestiti a livello europeo nazionale o regionale. Hanno in genere una cosiddetta finestra, cioè un periodo entro il quale si può presentare domanda, che viene valutata secondo uno di questi due criteri: l’ordine di presentazione (la cosiddetta procedura sportello) oppure il merito del progetto presentato (procedura valutativa).

Finanziamenti pubblici: ne vale la pena

Spesso temiamo o snobbiamo i finanziamenti pubblici semplicemente perché li conosciamo poco. Molti dei progetti sviluppati da SprintImpresa sono invece finanziati in tutto o in parte da contributi pubblici. La nostra esperienza – e l’esperienza dei nostri clienti – ci fa dire che per manager e imprenditori vale la pena approfondire l’argomento: per lo più si rimane sorpresi dalle possibilità percorribili, dai finanziamenti ottenibili e utilizzabili.

Sono soprattutto due le motivazioni riscontriamo tra gli imprenditori dubbiosi: esperienze negative precedenti e complessità delle domande da gestire.

Innegabili, soprattutto se ci si è mossi un po’ per scommessa, magari frettolosamente e con scarsa esperienza. Fattori che una efficace consulenza aziendale può illuminare con competenza: per far esplorare con interesse possibilità concrete, puntando a risultati soddisfacenti.

Ogni ente che emette un contributo di progetto definisce le regole che devono essere seguite per ottenerlo. Alcune categorie di aziende hanno dei canali preferenziali o la possibilità di accedere a più soluzioni e sono:

  • le piccole e medie imprese (devono avere meno di 250 dipendenti e seguire le altre specifiche  definite dall’Unione europea)
  • le start up (cioè le aziende di recente costituzione, di solito entro tre anni)
  • le imprese a prevalente azionariato giovanile (sotto i 35 anni), femminile o situate in zone disagiate o aree di crisi (dalle regioni sud Italia all’area industriale di Torino per fare degli esempi)
  • le imprese in possesso del rating di legalità (che può essere richiesto al MISE solo con un fatturato minimo di 2 milioni di Euro).
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Per che tipo di progetti si possono chiedere e usare finanziamenti pubblici? Ottima domanda, concreta, da imprenditore.

I fondi pubblici possono essere richiesti per finanziare progetti legati a:

  • internazionalizzazione
  • efficienza
  • innovazione
  • creazione di posti di lavoro
  • formazione anche in the job

Per accedere con successo ai contributi per le imprese non è sufficiente impegnarsi per presentare la domanda, bisogna:

-identificare le giuste tempistiche, (spesso i fondi si esauriscono in pochi minuti),

definire tutte le voci che possono (o non possono) rientrare in modo da massimizzarne l’ambito senza incappare in contestazioni,

formalizzare le attività richieste (come si sa il nostro apparato burocratico è ancora comunque ancora focalizzato soprattutto sulla correttezza formale),

-preparare nel tempo la documentazione corretta per la rendicontazione per velocizzare le richieste di rimborso sono solo alcuni degli aspetti da presidiare.

E che ogni bando richiede in modo diverso. Per questo evitare il fai da te permette sia di risparmiare tempo ma anche di aumentare sensibilmente le probabilità di ottenere risultati più certi e consistenti.

Non esitate a contattarci per sapere quali contributi o finanziamenti sono più adatti a sostenere la vostra attività.

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